L’Amicizia è la più vera realizzazione della persona.
Cari lettori e lettrici di Cronaca e Legalità, la password di questa settimana è amicizia. Nella Bibbia è scritto: “un amico fedele è un rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoro” (Sir. 6,14). Sono parole che ognuno di noi condividerebbe e sottoscriverebbe. L’amicizia, infatti, è un tesoro prezioso e raro che quando lo si possiede, riempie di gioia la vita. È un esperienza meravigliosa che attraversa tutte le fasi della nostra vita, dall’infanzia fino alla vecchiaia. Abbiamo, infatti, amici quando siamo bambini, adolescenti, giovani, adulti, nella mezz’età e nella vecchiaia. La parola amicizia nel suo significato letterale indica un: “Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima” (Enciclopedia Treccani on-line). I greci indicavano questo tipo di amore che si può instaurare fra le persone con un termine preciso, ϕιλία, distinguendolo così dall’altro tipo di amore che può sorgere tra due esseri umani, ἔρως, ovvero l’amore di possesso. Anche filosofi, letterati e teologi si sono interessati al tema dell’amicizia e ne hanno dato delle definizioni stupende che costituiscono una ricchezza per tutta l’umanità, si pensi ad esempio alle bellissime riflessioni di Seneca, Cicerone, Sallustio o San Tommaso D’Aquino. Tra i filosofi che hanno riflettuto sull’amicizia ce ne uno a me molto caro, Aristotele, le cui parole voglio condividervi questa settimana. Aristotele, che è stato uno dei più grandi filosofi dell’antichità, nei libri VIII E IX di un opera intitolata l’Etica Nicomachea, ci ha lasciato delle riflessioni stupende sull’amicizia. Egli, infatti, afferma: “L’amicizia è una virtù o s’accompagna alla virtù; inoltre essa è cosa necessaria per la vita. Infatti nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se avesse tutti gli altri beni […] e si ritiene che gli amici siano il solo rifugio nelle povertà e nelle disgrazie; e ai giovani l’amicizia è d’aiuto per non errare, ai vecchi per assistenza e per la loro insufficienza ad agire a causa della loro debolezza, a quelli che sono nel pieno delle forze per le belle azioni” (Etica Nicomachea VIII,1). Aristotele, inoltre indica che vi possono essere nella vita tre tipologie di amicizia: quella fondata sull’utile, quella fondata sul piacere e infine quella fondata sulla virtù. Scrive ancora: “Tre dunque solo le specie di amicizie, come tre sono le specie di qualità suscettibili d’amicizia […] quelli dunque che si amano reciprocamente a causa dell’utile non si amano per se stessi, bensì in quanto deriva loro reciprocamente un qualche bene; similmente anche quelli che si amano a causa del piacere […]. L’amicizia perfetta è quella dei buoni e dei simili nella virtù. Costoro, infatti, si vogliono bene reciprocamente in quanto sono buoni, e sono buoni di per sé; e coloro che vogliono bene agli amici proprio per gli amici stessi sono gli autentici amici” (Etica Nicomachea IX,2).Il tema dell’amicizia trova il suo posto anche nella Sacra Scrittura. La Bibbia, infatti, pur parlandoci di Dio e dei suoi rapporti con gli uomini, prende in considerazione tutto ciò che è autenticamente umano, in quanto è creato da Dio stesso e ,dunque, sua opera bella e positiva. Così trovano posto temi come l’amore, la sessualità, l’amicizia, ecc. Uno degli esempi più belli di amicizia che troviamo nell’Antico testamento e quella tra il re Davide e Giònata, figlio del re Saul. Nonostante l’invidia e la gelosia del re Saul, che lo spingono a desiderare la morte di Davide, tra questi e il figlio del re, Giònata, nasce una profonda amicizia: “Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, la vita di Giònata s’era legata alla vita di Davide, e Giònata lo amò come se stesso. […] Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso”. (1Sam 18,1.3). Il sentimento che lega i due è talmente forte che quando Davide apprende la notizia della morte di Saul e Giònata in battaglia, col cuore spaccato dal dolore esclama: “Una grande pena ho per te, fratello mio, Giònata! Tu mi eri molto caro; la tua amicizia era per me preziosa, più che amore di donna” (2Sam 1,26).Anche il Nuovo testamento ci mostra Gesù che vive l’amicizia. Spesso, infatti, viene accusato di essere un “mangione e beone, amico dei pubblicani e dei peccatori” (Mt 11,19). Egli offre la sua amicizia a coloro che erano esclusi e condannati dalla società giudaica. Vive, inoltre, delle amicizie personali, come ad esempio, quella con la famiglia di Betania, Lazzaro, Marta e Maria. Spesso si rifugia nei momenti più difficili presso questa famiglia dove trova il conforto e il calore di amici che lo accolgono e gli vogliono bene. Alla morte di Lazzaro, alcuni giudei vedendolo piangere dinanzi alla sua tomba esclamano: “Guarda come lo amava!” (Gv 11,36). Anche con gli apostoli, Egli vive un profondo rapporto di amicizia. Durante l’ultima cena, infatti, si rivolge a loro con queste parole stupende: “Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi” (Gv 15,15) L’amicizia, dunque, cari lettori e lettrici è un bene preziosissimo che dobbiamo custodire con tutte le nostre forze. Essa, infatti, è “la più vera realizzazione della persona” (Santa Teresa D’Avila). Quando la viviamo, accade una cosa insolita, ovvero, due anime si fondono in un unico corpo. L’amico diventa per noi una spalla che ci è accanto ed è capace di gioire delle nostre gioie e condividere i nostri dolori. Se poi abbiamo la fortuna di incontrare amici che sono ricchi di valori, allora essi diventano un occasione di miglioramento e crescita personale, come al contrario, purtroppo, se incontriamo amicizie sbagliate, possiamo imboccare strade che possono condurci alla nostra distruzione. È vero che gli amici autentici, nella vita, si contano sulle dita, ecco perché la Bibbia ci avvisa: “C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo, ma non resiste nel giorno della tua sventura” (Sir 6,8). Dobbiamo sempre verificare chi è nostro vero amico, e le nostre prove personali sono un ottimo banco di prova per comprendere tutto ciò. Il vero amico, infatti, ci è sempre accanto, qualunque cosa accada. Infine, c’è un’amicizia importantissima che dobbiamo coltivare, è l’amicizia con Dio. Essa è la più importante perché Lui ci ha creati per sé e il nostro cuore è inquieto, non ha pace fin quando non riposa in Lui, come ci ricorda Sant’Agostino nelle confessioni. L’amicizia con Dio è la via per trovare la pace, la gioia del cuore e la piena realizzazione nella nostra vita.