Regione Basilicata: Progetti pilota per realizzare città a misura di bambino.
L’assessore regionale Cifarelli è intervenuto alla terza conferenza sull’infanzia svoltasi a Matera “Pensare ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ci obbliga a mettere in campo politiche pubbliche in grado di dare risposte soprattutto a chi non ha voce. Significa programmare lo sviluppo delle città secondo una visione nuova, capace di migliorare la qualità della vita di tutti gli abitanti”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Cifarelli, intervenendo alla Terza conferenza sull’infanzia promossa a Matera dal garante e dal Centro antiviolenza italiano.“La legge che istituisce il garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata nel 2009, ha come principali obiettivi – ha detto Cifarelli – quelli di assicurare la attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, di favorire lo sviluppo di tutti gli aspetti della loro personalità e di affermare le loro pari opportunità stimolando la rimozione di ogni tipo di disuguaglianza. Devo dare atto al garante, Vincenzo Giuliano, di aver messo in moto una macchina organizzativa molto dinamica e molto utile al governo regionale per la sua capacità di costruire proposte concrete. Non possiamo più fermarci alle parole, soprattutto quando si parla di diritti dell’infanzia. Occorre fare di più, a partire dai Comuni che devono essere in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile dei centri urbani a misura di bambino. Credo sia arrivato il momento di individuare alcuni comuni, magari i cinque al di sopra dei quindicimila abitanti, in cui avviare un percorso che ci porti in poco tempo a realizzare progetti pilota per città a misura di bambino. La Regione Basilicata farà la sua parte incontrando tutti gli attori del sistema, a partire dal garante per l’infanzia, per avviare questi progetti in modo condiviso.Tutti devono poter fare la sua parte. I comuni evitando di fare le barricate per mantenere presidi scolastici anche in quelle realtà dove ci sono solo 5 alunni fra l’altro di diverse età. Faremmo un danno a noi stessi e soprattutto a quei bambini se non adottassimo soluzioni compatibili. Dobbiamo tutti insieme mettere in campo una offerta formativa in grado di coniugare sostenibilità e qualità didattica. Per questa ragione abbiamo aderito al progetto “ONE CLASS! Open Network for Education” che consente a quei bambini nei centri spopolati di avere gli stessi diritti di formazione dei loro coetanei di altre realtà.La Regione Basilicata sta facendo la sua parte. Abbiamo approvato la legge “Tagesmutter – mamma di giorno” un servizio socio-educativo-ricreativo che accoglie minori di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni ed è destinato a favorire le opportunità di sviluppo della socializzazione dei bambini, nonché a valorizzare il ruolo dei genitori nell’intervento educativo, prevedendone il diretto coinvolgimento nella conduzione e nella gestione del servizio. Inoltre dopo 40 anni abbiamo approvato la legge sul diritto allo studio per rispondere in modo più efficace alle esigenze odierne. C’è una proposta di legge per lo psicologo nelle scuole e proprio nei giorni scorsi abbiamo approvato un finanziamento per il Polo innovativo per l’infanzia a Policoro, uno dei pochissimi centri lucani in crescita demografica. E, ancora, stiamo investendo decine di milioni di euro per la sicurezza nelle scuole e stiamo dando vita al piano della disabilità. In questa direzione continueremo a muoverci per dare certezze al mondo dell’infanzia e, quindi, al futuro delle nuove generazioni ”.