Ripacandida e Banzi(PZ):Due arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed una denuncia per porto di armi o oggetti atti ad offendere in luogo pubblico.

I Carabinieri della Compagnia di Venosa (PZ), alla guida del Capitano Alessandro Vergine,  hanno messo a segno ancora importanti risultati per arginare i preoccupanti fenomeni dei reati in materia di sostanze stupefacenti ed armi.Prosegue,  l’intensa e proficua attività di prevenzione e repressione posta in essere dunque dai militari della Compagnia di Venosa.Nella serata di ieri infatti, nel corso di mirati servizi di controllo del territorio, i militari della Stazione Carabinieri di Ripacandida hanno controllato  un veicolo con a bordo un 22enne censurato ed un 19enne incensurato, entrambi abitanti in Rionero in Vulture, che nel corso di perquisizione personale e del veicolo sono stati  trovati in possesso di 4 involucri in carta stagnola contenenti gr. 18 di Hashish e gr. 3 di Marijuana, nonché 2 sigarette artigianali tipo spinello e 165 euro in banconote di vari tagli, possibile provento di attività di spaccio. Le successive perquisizioni domiciliari hanno permesso di recuperare altre 105 bustine in cellophane per  il confezionamento di stupefacenti, un bilancino di precisione ed un trinciatore meccanico. Alla luce pertanto delle responsabilità dei due giovani per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, quanto rinvenuto è stato sottoposto ad immediato sequestro, mentre gli stessi sono stati tratti in agli arresti domiciliari.Sempre nella giornata di ieri, inoltre, i militari della Stazione Carabinieri di Banzi deferivano in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Potenza un 42enne residente nel napoletano, per il reato di porto in luogo pubblico di armi o oggetti atti ad offendere. Lo stesso infatti, controllato a piedi in quel centro e sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un coltello lungo cm. 15 con lama di cm. 7, di cui lo stesso non sapeva giustificare il porto. L’arma pertanto veniva immediatamente sequestrata e l’uomo, alla luce delle sue oggettive responsabilità in merito al predetto reato, veniva deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.