Appuntamento con le urne elettorali
Nella giornata di lunedì sono state presentate tutte le liste elettorali che concorreranno al rinnovo del governo del Paese. In Basilicata, dopo i tira e molla dell’ultimo minuto, la situazione si prospetta essere quella in foto, ma i malumori non sono sopiti. I partiti, sia di destra che di sinistra, si sono visti catapultate sui vari territori scelte romane che esulano dalla storia di chi ha speso una vita o pochi anni credendo in un’ideologia piuttosto che in un progetto. Nel rispetto di equilibri consumati in poche stanze si assiste ad imposizioni dall’alto alle quali non si è potuto partecipare nemmeno parzialmente o formalmente e la gente è basita ed in qualche partito ci sono state anche dimissioni eclatanti di incaricati apicali. Il timore è che il vero vincitore di queste consultazioni politiche sarà il non voto per mancanza di fiducia e di punti di riferimento con conseguente perdita di un diritto fondamentale nella nostra democrazia. E questo è un peccato ovunque, ma ancor più in regioni come la Basilicata dove la gente ha atteso dignitosamente per anni un domani migliore ed ora che, grazie ad una serie di felici confluenze quali Matera 2019 piuttosto che il petrolio o la tanto sospirata notorietà, tutto questo era a portata di mano e si poteva scegliere consapevolmente ed in maniera convinta i propri nocchieri, si rischia invece di non partecipare a questo processo e di veder il proprio futuro, ma soprattutto quello dei figli e dei nipoti nelle mani di pochi scelti da pochi. Troppo pochi. E questa volta come non mai ritornano i temi urgenti sulle riforme delle leggi elettorali perchè questa legge impone all’elettore scelte dall’alto senza alcuna possibilità di scelta. Un fenomeno questo che bisognava arginare, ma che ai sensi dell’articolo quinto in base al quale “chi tiene in mano ha vinto”, al contrario impera in questo rinnovo delle due massime assisi nazionali. Un esempio per tutti: il popolo di centro sinistra lucano che vorrà votare i propri rappresentanti (o quantomeno quelli che sono nelle liste) non potrà non votare automaticamente alla Camera il proprio avversario politico storico che in Basilicata ha rappresentato per decenni il centro destra: Guido Viceconte. Lo sconcerto è diffuso e profondo, come diffusa e profonda è la sfiducia da parte dei cittadini nei confronti della politica in toto.