Regione Basilicata: Servizio Civile universale, confronto in Regione tra gli operatori.

L’incontro  è stato promosso dal Dipartimento Politiche della Persona alla presenza di uno dei massimi esperti nel panorama italiano.“Il servizio civile universale rappresenta una rivoluzione culturale”. Lo ha detto uno dei massimi esperti italiani del settore: Raffaele De Cicco, nel corso di un incontro  a Potenza ,promosso dal Dipartimento Politiche della Persona della Regione con gli operatori lucani.Un confronto aperto tra gli attori interessati al Servizio Civile, che cambia pelle, da nazionale, con il con il dlgs 40, diventa “universale” e senza tradire il paradigma originario della difesa della Patria, pone al centro i giovani per offrire loro nuove occasioni per il futuro.
“Si tratta di una riforma complessa, ha spiegato alla platea numerosa nella Sala Inguscio della Regione Raffaele De Cicco, che cambia i ruoli di tutti i soggetti, per cui non facile da digerire in prima battuta e che necessita di molti approfondimenti. Se prima era la società civile – ha evidenziato – a chiedere in base ai bisogni alle istituzioni, adesso sono le istituzioni che esortano i soggetti a operare sulla base di una programmazione, così come avviene per i progetti europei”. Il presidente della I Commissione consiliare Vito Santarsiero ha aperto i lavori ringraziando per la partecipazione numerosi amministratori, associazioni, operatori ed enti di servizio Civile. “Cogliamo un’occasione per discutere su un tema di grande rilevanza, aprendoci al confronto con uno dei pilastri dell’azione pubblica che si fonda sul principio di sussidiarietà. Il decreto – ha sottolineato il presidente della I commissione consiliare –  più che porre dubbi di interpretazione circa una nuova centralizzazione dei poteri nelle mani dello Stato, offre invece, nuove opportunità di protagonismo alle Regioni, che vanno ascoltate e il cui ruolo nella programmazione diventa centrale”.E’ poi intervenuta Angelina Lettieri del Dipartimento Politiche della Persona della Regione, che nella sua veste di tecnico, ha spiegato il lavoro che da dodici anni la Regione svolge nell’esaminare i progetti.
Dopo aver ricordato che “attualmente in Basilicata ci sono 130 enti iscritti” ha indicato le diverse opportunità per accreditarsi al Servizio Civile Universale. Saranno necessari e auspicabili successivi momenti di approfondimento, ha detto, assicurando la massima disponibilità dell’ente nell’accompagnamento di un processo così difficile.”Il nuovo strumento è stato creato per offrire reali opportunità ai giovani, ma potrebbe restare solo sulla carta senza il contributo di tutti”. Così Amedeo Speranza al servizio dell’Avvocatura dello Stato da molti anni, che si è occupato della prefazione del libro di Raffaele De Cicco che vuole rappresentare un contributo per una società più partecipata. “Una scelta coraggiosa la riforma – ha concluso riportando le parole di De Cicco –  effettuata nella consapevolezza che, se si lacera il rapporto tra giovani e istituzioni democratiche, il Paese non ha un futuro con il quale potersi misurare”.
Anche per l’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi la riforma è una rivoluzione. Lo ha ribadito a conclusione degli interventi, aprendo spazio al dialogo e al confronto tra i partecipanti.
“Nella sua nuova formulazione – ha detto Franconi – il Servizio Civile diventa universale, ed è un’accezione positiva perché si percepisce la volontà di aumentare le competenze dei nostri giovani. Un esempio concreto è rappresentato dalla internazionalizzazione che offre la possibilità di fare delle esperienze all’estero, preziose per riportare a casa nuove idee e competenze”.
Riguardo al ruolo delle Regioni in questo nuovo processo, l’assessore ne ha sottolineato l’aspetto paritario con il governo centrale. “Sono chiamate alla programmazione triennale, partecipano alla ripartizione delle risorse, e per prassi sono proprio le Regioni a dettare i criteri quando ci sono delle necessità. La Corte Costituzionale sta ribadendo in più occasioni che non bastano i pareri ma servono le intese con le Regioni.
C’è ancora molto da fare per dare attuazione alla riforma-  ha concluso l’assessore – ma si parte da un impianto che pone al centro gli interessi dei nostri giovani e che li mette nelle condizioni di conoscere non solo la Basilicata, ma l’Europa intera”.