Potenza :Inchiesta “Riabilitazione invisibile” 15 le persone coinvolte di cui 8 arresti. Operazione dei Nas coordinata dalla Procura
Maltrattamenti su disabili commessi nella struttura riabilitativa dei “Padri Trinitari” di Venosa (Potenza)Calci, pugni, schiaffi e “trascinamenti a terra” per essere trasferiti dal corridoio alle stanze: è il penoso trattamento che hanno dovuto subire alcuni ospiti della struttura , interrotto stamani dai Carabinieri del Nas. Maltrattamenti “ripetuti” e “violenti” sugli ospiti, tutte persone con disabilità, che avvenivano all’interno di una struttura per la riabilitazione gestita da medici, educatori e un religioso.Una struttura che si fregiava di strumenti riabilitativi all’avanguardia come l’ippoterapia e inclusione al lavoro di alcuni pazienti ,ma che in realtà non è risultato essere così ,secondo gli inquirenti.Tra le persone coinvolte , a vario titolo, negli episodi accertati dagli investigatori ci sono dipendenti del centro riabilitativo.Otto educatori ed assistenti ai disabili sono stati quindi arrestati e posti ai domiciliari nell’inchiesta “Riabilitazione invisibile” coordinata dalla Procura di Potenza. In tutto 15 le misure cautelari, compresi due provvedimenti di interdizione dalla professione per due medici e cinque divieti di dimora a Venosa, fra cui un religioso, responsabile legale dell’ istituto medico psico-socio pedagogico.L’inchiesta è partita dalla denuncia della madre di un paziente che più volte aveva notato sul corpo del figlio ematomi e graffi.
Le indagini sono state condotte anche con intercettazioni audio-video e telefoniche nonché con attività tradizionali quali ispezioni, riscontri testimoniali ed acquisizione di documentazione sanitaria. I video hanno permesso di rilevare episodi di maltrattamenti come calci, pugni, schiaffi e trascinamenti a terra per spostare i pazienti dal corridoio alle stanze. Spesso i ragazzi venivano portati al pronto soccorso per le ferite riportate.Per altri ricoverati è stata contestata l’assenza di attività ricreative e riabilitative, con completo disinteresse del personale dipendente spesso ripreso a giocare a carte piuttosto che stare vicino ai pazienti. Inoltre dall’esame di 22 cartelle cliniche e diari medici, sottoposti a sequestro, si è riscontrato che gli unici due medici presenti avevano omesso di registrare negli anni l’invio al pronto soccorso di alcuni pazienti per ferite lacero-contuse e traumi cranici.