Buona Resurrezione nella Pasqua di Cristo.
Una coscienza nuova,una consapevolezza nuova, che ogni uomo deve ritrovare nella propria vita, sapendo che non è un isola proprio come scriveva John Donne :”Nessun uomo è un’Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te”.Poi ripreso da Ernest Hemingway nel suo memorabile romanzo. Questo ci impone la pietra rotolata ,il Sepolcro vuoto di non tacere ,di non rassegnarsi ,ma di trovare linfa e vigore da tutto quello che abbiamo subito, per una nuova rinascita ,che con la forza che ci viene data da Cristo perché l’intera umanità la ritrovi, ogni nostra situazione cambi perché il mondo cambi, e, la nostra vita ritrovi la vera dignità che il vessillo della Croce e il Sepolcro vuoto in Cristo Risorto ci ha restituito .
Porgo a tutti un augurio sentito di Buona Resurrezione e riporto di seguito le parole di Papa Francesco nell’ omelia di ieri della Veglia Pasquale.
“In mezzo ai nostri silenzi, quando tacciamo in modo così schiacciante, allora le pietre cominciano a gridare e a lasciare spazio al più grande annuncio che la storia abbia mai potuto contenere nel suo seno: ‘Non è qui. E’ risorto’”. Così il Papa, nell’omelia della Veglia Pasquale presieduta ieri sera nella Basilica di San Pietro, ha descritto l’annuncio cristiano per eccellenza. “La pietra del sepolcro gridò e col suo grido annunciò a tutti una nuova via”, ha proseguito Francesco: “Fu il creato il primo a farsi eco del trionfo della Vita su tutte le realtà che cercarono di far tacere e di imbavagliare la gioia del Vangelo. Fu la pietra del sepolcro la prima a saltare e, a modo suo, a intonare un canto di lode e di entusiasmo, di gioia e di speranza a cui tutti siamo invitati a partecipare”. “E se ieri, con le donne, abbiamo contemplato ‘Colui che hanno trafitto’, oggi con esse siamo chiamati a contemplare la tomba vuota e ad ascoltare le parole dell’angelo: ‘Non abbiate paura. È risorto’”, il collegamento tra il Venerdì Santo e il Sabato Santo: “Parole che vogliono raggiungere le nostre convinzioni e certezze più profonde, i nostri modi di giudicare e di affrontare gli avvenimenti quotidiani; specialmente il nostro modo di relazionarci con gli altri”. “La tomba vuota vuole sfidare, smuovere, interrogare, ma soprattutto vuole incoraggiarci a credere e ad aver fiducia che Dio ‘avviene’ in qualsiasi situazione, in qualsiasi persona, e che la sua luce può arrivare negli angoli più imprevedibili e più chiusi dell’esistenza”, il messaggio del Papa: “È risorto dalla morte, è risorto dal luogo da cui nessuno aspettava nulla e ci aspetta – come aspettava le donne – per renderci partecipi della sua opera di salvezza”. “Questo è il fondamento e la forza che abbiamo come cristiani per spendere la nostra vita e la nostra energia, intelligenza, affetti e volontà nel ricercare e specialmente nel generare cammini di dignità”, la consegna. “Non è qui… E’ risorto!”, per il Papa, “è l’annuncio che sostiene la nostra speranza e la trasforma in gesti concreti di carità”. “Quanto abbiamo bisogno di lasciare che la nostra fragilità sia unta da questa esperienza!”, ha esclamato Francesco: “Quanto abbiamo bisogno che la nostra fede sia rinnovata, che i nostri miopi orizzonti siano messi in discussione e rinnovati da questo annuncio! Egli è risorto e con lui risorge la nostra speranza creativa per affrontare i problemi attuali, perché sappiamo che non siamo soli”.