“Prevenzione possibile. La Salute al Femminile”A Matera la tappa di campagna di informazione.

Farà tappa a Matera il 12 e 13 aprile, in Piazza Vittorio Veneto, il tour di “Prevenzione possibile. La Salute al Femminile”, campagna di informazione dedicata alle donne per portare alla loro attenzione l’importanza di fare prevenzione attraverso piccoli cambiamenti nella vita di ogni giorno, che possono fare la differenza per la loro salute.
Le italiane – spiegano gli organizzatori in una nota –  risultano essere particolarmente esposte ad alcune malattie, prime fra tutte quelle cardiovascolari, loro killer #1 più di qualsiasi altra patologia. Nel nostro Paese, infatti, il 48,4% dei decessi femminili è causato da malattie cardiovascolari, principalmente cerebrovascolari e ischemiche del cuore, mentre il 23,8% da tumori e il 27,8% da altre patologie.
Le donne lucane, nello specifico, risultano essere particolarmente colpite dalle malattie del sistema circolatorio, con un tasso di mortalità pari a 29,8 decessi ogni 10.000 abitanti1, dopo Campania, Sicilia e Calabria2.
Sono molto più sedentarie dei loro corregionali uomini (60,2% vs. 24,8%3); in generale la Basilicata è una delle regioni con la più bassa quota di praticanti sportivi (23,9%)insieme a Campania (19,5%), Sicilia (24,4%) e Calabria (24,5%)4.Il 39,8% delle donne lucane soffre di obesità5 e il 35,5% è in sovrappeso6. Consumano alcol in misura minore rispetto alla media nazionale7 ma il 21,5% di esse fuma, soprattutto nella fascia di età 45-54 anni, con una media di 13,2 sigarette al giorno. Il 28% delle donne della Basilicata soffre di ipertensione ed l’11% è in una condizione di rischio.9
La prima arma per preservare la salute del cuore è la maggiore conoscenza dei fattori di rischio, alcuni dei quali modificabili, e l’applicazione di poche e semplici regole.
“A differenza degli uomini, le donne sviluppano patologie cardiovascolari con un ritardo di circa 10 anni. Però, laddove si presenta un problema cardiovascolare, la gravità è maggiore – sottolinea il Prof. Stefano Carugo, Responsabile scientifico del progetto Prevenzione Possibile e Direttore di Cardiologia Unità e UCIC, UOC cardiologia dell’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano – Le azioni di contrasto più efficaci passano anche attraverso la responsabilizzazione di ciascuna donna rispetto alla possibilità di orientare il proprio comportamento verso un’attenzione alla salute in tutto il corso della vita, anche quando sono giovani e si sentono immuni.”
Il 12 e 13 aprile l’ambulatorio mobile del progetto “Prevenzione Possibile. La salute al femminile” farà tappa a Matera, in Piazza Vittorio Veneto, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, per informare le donne over 35 sull’importanza di modificare alcuni comportamenti non corretti, offrire consulti medici, fare una valutazione preliminare del rischio cardiovascolare e misurare la loro densità ossea.
In particolare, sull’ambulatorio mobile, i medici di medicina generale della FIMMG valuteranno il rischio cardiovascolare delle donne. Verranno effettuati: misurazione del peso, del girovita, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca tramite ECG, del colesterolo, della saturazione di ossigeno, e la misurazione della densità ossea attraverso MOC.
“Un’attività fisica costante, ad esempio, incide sulla riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare da danno coronarico, ictus, pressione arteriosa e dislipidemia – continua Carugo – La sedentarietà, al contrario, rappresenta un fattore di rischio importante per ipertensione, malattie cardiovascolari e osteoporosi10, un’altra malattia a prevalenza femminile che incide in modo negativo sulla qualità di vita.”
1 donna su 4 in Italia dopo i 40 anni soffre di osteoporosi e 1 su 3 dopo i 50 anni.
“L’osteoporosi è definita una malattia silenziosa perché, finché non si verifica una frattura da fragilità, può non presentare sintomi specifici – aggiunge la Dott.ssa Giuseppina Resmini, del Board scientifico del progetto e Responsabile del Centro per lo studio dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dell’osso, UO di Ortopedia e Traumatologia – ASST Bergamo Ovest – Una diminuzione di altezza, un ipercifosi dorsale e/o un persistente dolore alla schiena possono indicare la presenza di una frattura vertebrale da compressione. È importante modificare gli stili di vita finalizzati al miglioramento della qualità dell’osso e ad abbassare il rischio di frattura con una dieta equilibrata con un adeguato apporto alimentare quotidiano di calcio e vitamina D, e con una regolare attività fisica moderata. È necessario giocare d’anticipo e con questa iniziativa ci auguriamo di incoraggiare le donne a farlo.”
L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di SIPREC (Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), FEDERFARMA (Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia) e Federfarma-Sunifar ed il contributo incondizionato di Mylan.
“Il gentil sesso non deve più essere il ‘grande assente’ negli studi dei medici di famiglia – aggiunge Gabriella Levato, medico di medicina generale, Fimmg Lombardia – La prevenzione primaria è tra i compiti principali dei dottori di fiducia. La relazione forte che c’è tra il medico di famiglia e i propri pazienti permette di avere una visione olistica non solo del singolo, ma della famiglia e del contesto in cui vive. Nei nostri studi vediamo il mondo, accogliamo fino a 50 pazienti in media al giorno, con picchi
10 Le dimensioni della salute in Italia ISTAT 2015
nella stagione dell’influenza, riusciamo a cogliere aspetti legati alle condizioni socio-economiche, ai bisogni assistenziali che ci sono. Soprattutto nelle realtà con personale adeguato, si può fare medicina d’iniziativa sui nostri assistiti, consigliando da subito quando sono in salute, una vita sana e con meno stress. Le donne di solito accompagnano gli uomini dal medico – continua la Dott.ssa Levato – ma pensano meno alla loro salute. E a volte bisogna approfittare di queste occasioni in cui le vediamo per incidere anche su di loro”.
“Mylan è onorata di sostenere un progetto così ambizioso come “Prevenzione Possibile” – dichiara Cinzia Falasco Volpin, Country Manager Italia di Mylan – Abbiamo sempre avuto a cuore le iniziative per il miglioramento sociale e, oggi più che mai, abbiamo scelto di rafforzare il nostro impegno con il primo tassello di un più ampio disegno dedicato alla salute della donna. Un’attenzione che va oltre la ricerca e lo sviluppo di prodotti studiati per rispondere alle esigenze dell’universo femminile, e che si traduce nella volontà di fare cultura della prevenzione, a fianco di partner autorevoli del mondo medico-scientifico e dei professionisti della salute – conclude – Sostenere le donne mettendo a loro disposizione informazioni e servizi concreti per accompagnarle in tutte le fasi della loro vita è nel DNA di Mylan”.
Dopo Matera, il tour di “Prevenzione Possibile. La salute al femminile” proseguirà, fino al 26 giugno, visitando altre 21 città italiane.
L’iniziativa “Prevenzione Possibile. LA SALUTE AL FEMMINILE”
Il tour, partito da Napoli lo scorso 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, proseguirà fino al 26 giugno. Il truck attrezzato stazionerà per due giorni in ciascuna delle 31 città coinvolte: Napoli, Cuneo, Imperia, La Spezia, Trapani, Siracusa, Messina, Reggio Calabria, Crotone, Matera, Lecce, Foggia, Salerno, Caserta, Latina, Viterbo, Spoleto, Grosseto, Livorno, Arezzo, Ancona, Parma, Rovigo, Rimini, Vicenza, Trento, Cremona, Pavia, Como, Asti, Novara. Sull’ambulatorio mobile le donne potranno fruire di un consulto medico gratuito, della durata di circa 20 minuti, durante il quale il medico svolgerà la misurazione di alcuni parametri utili ad effettuare una valutazione preliminare del rischio cardiovascolare o osteoporotico.
Misurazione del peso, del girovita, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca tramite ECG, del colesterolo, della saturazione di ossigeno, e la misurazione della densità ossea attraverso MOC.
Tutte le informazioni sull’iniziativa e il calendario delle tappe del tour sono disponibili sul sito www.prevenzionepossibile.it.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, – prosegue la nota –  il rischio cardiovascolare globale assoluto è un indicatore che permette di valutare la probabilità di ammalare di un evento cardiovascolare maggiore conoscendo il livello di alcuni fattori di rischio.
L’uso del rischio globale assoluto rispetta l’eziologia multifattoriale della malattia cardiovascolare: il suo valore viene stimato per ogni individuo a partire dai principali fattori di rischio presenti. Inoltre, offre opzioni multiple al trattamento delle persone con rischio aumentato: la modificazione di ciascuno dei singoli fattori può infatti influenzare in maniera chiaramente prevedibile il rischio assoluto. Questa possibilità facilita il rispetto delle preferenze della persona, considerando che la gran parte delle condizioni di rischio cardiovascolare identificate, come l’ipertensione arteriosa e l’ipercolesterolemia, sono asintomatiche.
Per valutare il rischio globale assoluto si utilizzano funzioni matematiche che elaborano dati derivanti da studi longitudinali, condotti su gruppi di popolazione. La validità di uso di queste funzioni di rischio dipende dalle caratteristiche della popolazione che le ha generate e degli individui a cui vengono applicate.
Da queste funzioni sono stati elaborati due strumenti di valutazione del rischio globale assoluto:
• LE CARTE DI RISCHIO – sono classi di rischio globale assoluto calcolate per categorie di fattori di rischio (età, sesso, diabete, fumo, pressione sistolica e colesterolemia totale).
• IL PUNTEGGIO INDIVIDUALE – offre, invece, una valutazione più precisa, perché considera valori continui per alcuni fattori di rischio, cioè l’età, la colesterolemia totale, l’HDL e la pressione arteriosa sistolica; include, inoltre, nella stima la terapia antipertensiva, considerando che il valore di pressione sistolica registrato non è naturale ma dovuto anche al trattamento specifico; la terapia anti-ipertensiva è anche un indicatore di ipertensione arteriosa di vecchia data.