25 aprile Festa della Liberazione giornata solenne

Nella cerimonia del 25 aprile al Parco di Montereale diversi son stati gli interventi ,tra questi quello del  presidente  della Regione Basilicata Marcello Pittella che riportiamo di seguito.

Bisogna saper assaporare il valore della libertà, non parola vuota ed asemantica, ma libertà come pratica di civiltà ed accettazione dell’altro, come esercizio di onestà intellettuale prima ancora che di democrazia. Esimie autorità, cittadini, è questo il messaggio che mi sento di consegnare in questa giornata così solenne e bella, in cui si festeggia la liberazione dal nazifascismo, e la ritrovata legittimità dell’essere cittadini. Un tema mai retorico, sempre attuale; mai scontato e sempre bisognoso di approfondimento e, soprattutto, di costante impegno nella costruzione di condotte eticamente corrette e di contrasto ad ogni forma di impoverimento culturale e di barbarie oscurantista. Oggi più che mai, in un tempo difficile per l’Europa e per il mondo, sempre più funestato da guerre, da violenze di ogni genere, il richiamo ai valori di resistenza e di passione civile a garanzia di uno stato libero e democratico e di una pace delle nazioni non può essere una mera celebrazione. Dev’essere piuttosto il rituale del nostro coraggio, della nostra ostinazione, per difendere le conquiste di libertà che i nostri eroi anche a costo della loro stessa vita ci hanno consegnato in una lezione bellissima e difficile di testimonianza che va rinnovata giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, nell’unico vero risultato di appartenenza che è la democrazia. Io mi dissocio dall’uno contro l’altro armati, dalla cultura patologica del nemico, dalla pratica dell’attacco verbale e fisico alla quale quotidianamente assistiamo e della quale siamo tutti noi vittime e al contempo carnefici. Il germe dell’odio è l’anticamera delle oppressioni e delle privazioni. Si abbia il coraggio di riscoprire un umanesimo che ci riconosca l’uno responsabile dell’altro; l’uno sentinella di un agire sano in uno stato di diritto. Nulla dev’essere lasciato al caso, ed è per questo che le istituzioni devono essere in grado di interpretare compiutamente i bisogni e le richieste di progresso che cittadini e territori ci lanciano in una sfida di benessere sociale, culturale ed economico. Ben sapendo che un’Italia unita ed economicamente equilibrata riesca a non creare ingiustizie, disuguaglianze, disparità territoriali, restituendo al cittadino il valore dell’unità nazionale, giammai in un richiamo alla chiusura e alle barriere, sempre rispettosi di ciò che il nostro tricolore orgogliosamente rappresenta. Coraggio e riformismo siano fari dell’agire quotidiano, non da celebrare con riti ed accomodamenti, ma sempre da perseguire nell’unica grande scelta che sta dinanzi a tutti noi: la bellezza della democrazia e il suo soffio di liberazione sulla vita degli uomini e delle istituzioni.