Basilicata: Potenza per 3 giorni capitale della lotta ai tumori

Dal 30 aprile al 2 maggio la città ospita la sesta tappa del tour dell’Aiom in Piazza Pagano il festival della prevenzione e innovazione in oncologia. Domenico Bilancia, direttore Oncologia Ospedale San Carlo: “Nella Regione ogni anno 1.280 casi di cancro potrebbero essere evitati”. I camici bianchi saranno nel motorhome per fornire consigli e spiegare l’importanza degli stili di vita sani contro le neoplasie. Il 71% della popolazione è sedentario e il 34,9% in sovrappeso.

 

Domenico Bilancia direttore Oncologia Ospedale San Carlo

Potenza diventa capitale della lotta al cancro. La città lucana ospita per 3 giorni la sesta tappa della nuova edizione del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”. Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito dal 30 aprile al 2 maggio, in Piazza Pagano, dove gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico. Nelle tre giornate, all’interno del motorhome dalle 10 alle 18, saranno disponibili gli oncologi dell’AIOM per fornire informazioni. Sono invitati a partecipare le associazioni dei pazienti, i familiari e i cittadini di tutte le età. La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni. A Potenza, durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”, saranno raccolti sondaggi conoscitivi e saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo. “Lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, il ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative, al reinserimento nel mondo del lavoro – afferma Domenico Bilancia, direttore Oncologia dell’Ospedale San Carlo di Potenza -. Nel 2017 in Basilicata sono state stimate 3.200 nuove diagnosi di cancro. Il 40% del totale, pari a circa 1.280 casi, potrebbe essere evitato seguendo alcune semplici regole. Una è costituita dall’adesione ai programmi di screening. Per quanto riguarda la mammografia, indispensabile per individuare in fase precoce il tumore del seno, la nostra Regione si è dimostrata virtuosa evidenziando percentuali superiori alla media italiana. Infatti il 66,2% delle donne lucane ha eseguito questo test all’interno dei programmi organizzati (53,5% Italia) e il 55,7% ha aderito al Pap test, per la diagnosi iniziale del tumore del collo dell’utero (44,6% Italia). È invece inferiore rispetto alla media nazionale (36,4%) l’adesione al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, pari al 27%, per individuare in fase precoce il cancro del colon-retto. Serve inoltre più impegno sugli stili di vita”. Nella Regione il 71% dei cittadini è sedentario (32,5% Italia), con conseguenze evidenti sull’eccesso ponderale.  Il 34,9% è in sovrappeso (31,7% Italia) e il 9,4% è obeso (10,5% Italia). I fumatori sono il 19,2% (26,4% Italia). I 5 tumori più frequenti in Basilicata nel 2017 sono stati quelli del colon-retto (500), prostata (400), mammella (350), polmone (300) e stomaco (150). “In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore – sottolinea Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona -. Oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”. Sono anche previste attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini.