Operazione “TurnOver” Spaccio di droga a Venosa (Potenza)12 arresti.

Le indagini. avviate nel 2017 e basate su una sinergica applicazione di molteplici e diversificati atti (intercettazioni. servizi di osservazione,controllo e pedinamento,perquisizioni e sequestri,arresti in flagranza ‘a riscontro’), hanno consentito di accertare l’esistenza di un’articolata associazione a delinquere, composta da 12 persone, dedita ad  un frenetico traffico di sostanze stupefacenti (del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana) radicata in Venosa. Nella prima mattinata di oggi, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza — Direzione Distrettuale Antimafia coordinata dal Procuratore Capo dott. Francesco Curcio,

IL PROCURATORE CAPO DI POTENZA DOTT.FRANCESCO CURCIO

e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Venosa (PZ) alla guida del Capitano Alessandro Vergine, è stata data esecuzione a 22 ordinanze cautelari personali, disposte dal GIP di Potenza nell’ambito dell’operazione “Turn Over” (3 custodie cautelari in carcere, 9 arresti domiciliari con applicazione del c.d. ‘braccialetto elettronico’ e 10 divieti di dimora nel comune di Venosa).Le misure sono state eseguite da circa 80 militari della Compagnia Carabineri di Venosa. con l’ausilio del Comando Provinciale CC. al comando del nuovo Comandante il Tenente Colonnello Nicola Albanese che si sono avvalsi anche  di  unità  cinofile  per l’esecuzione di perquisizioni disposte da questa Autorità giudiziaria nei confronti di tutti i 22 destinatari di misura cautelare. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Potenza.Il Procuratore Curcio ha voluto sottolineare come sono cambiati i valori anche nei piccoli centri.Tanti i ragazzi interessati dall’uso di droghe a volte coinvolti anche in centri di aggregazione preposti all’educazione degli adolescenti. Dalle indagini svolte è risultato che, al vertice dell’associazione. si collocava Scoca Antonio (nt a Venosa il 5.3.1971) che garantiva un continuo rifornimento di sostanza stupefacente ai vari associati-rivenditori al dettaglio, esercitando sui sodali la propria indiscussa autorità, se del caso anche mediante l’uso della forza e minacce. I luoghi di approvvigionamento della sostanza, poi rivenduta nella piazza di Venosa, vanno individuati nel vicino territorio foggiano, confennandosi così una allannante sinergia fra la criminalità organizzata lucana e quella operante nel limitrofo circondario foggiano. Le investigazioni. in particolare, consentivano di accertare, in termini di gravità indiziaria. come l’attività criminosa fosse improntata a criteri tipicamente ‘imprenditoriali’ di programmazione e gestione dell’illecita intermediazione in stupefacenti, con riferimento, ad esempio. aIJa precisa ripartizione, da parte dei citati capi dell’associazione, dei proventi economici dell’attività di spaccio, alla razionale diversificazione dei ruoli all’interno dell’associazione, alla determinazione dei ‘prezzi’ dello stupefacente, alle condizioni per la concessione agli assuntori di eventuali ‘dilazioni’ di pagamento. Diversi episodi di spaccio – e questo desta particolare allarme sociale – avvenivano m prossimità di luoghi di aggregazione giovanile.Elevato appariva, inoltre, il numero di assuntori che periodicamente si rivolgevano al sodalizio, capace di assicurare un’offerta di stupefacente ampia e diversificata, adatta alle esigenze di una domanda particolarmente intensa. Accanto a persone già imputate per reati in materia di stupefacenti (quali ad esempio lo stesso menzionato Scoca Antonio) va evidenziata, tra i soggetti destinatari di misura cautelare detentiva nella presente indagine, la presenza di alcuni associati poco più che ventenni, che – grazie all” ‘expertise’ delinquenziale trasmesso dal vertice dell’associazione – manifestano già una caratura criminale di rilievo ed un crescente ruolo nell’attività di spaccio. Ed infatti, le indagini hanno disvelato un graduale ‘ricambio’ dei circuiti dello stupefacente nel territorio venosino, e l’allarmante compresenza di ‘veterani’ e di figure ‘emergenti’,che ha reso necessario un tempestivo intervento cautelare.Un segnale davvero inquietante e sicuramente da tenere sotto controllo. Ha concluso il Procuratore Curcio. E’ inoltre purtroppo emerso l’impiego, in talune  attività  illecite,anche  di  3  soggetti minorenni. Nei confronti di altre 10 persone, non facenti parte dell’associazione a delinquere, ma pure responsabili di molteplici episodi di detenzione e cessione di stupefacente (ed alcuni anche molto giovani), è stata applicata la misura del divieto di dimora nel Comune di Venosa. In fase di esecuzione delle misure cautelari sono stati rinvenuti, durante tre diverse perquisizioni, significativi quantitativi di stupefacenti del tipo eroina e marijuana, che hanno consentito di procedere, anche, all’arresto in flagranza di tre indagati.