La neve riapre le ferite di questa terra. I lucani: pronti al cambiamento?
La copiosa ed annunciata nevicata di questi giorni ha riaperto le ferite di sempre: enti locali non pronti a fronteggiare un’emergenza che emergenza non dovrebbe essere, infrastrutture viarie e non fatiscenti e comunque salatamente pagate da cittadini che dovrebbero, al contrario, godere di un super bonus per via delle estrazioni petrolifere più ingenti d’Europa. Unica novità: al malfunzionamento della TIM si è aggiunto anche quello della Vodafone. E su questi temi, aggravati anche dalla morte di un anziano che non ha potuto ricevere soccorsi, si è già scritto un’enciclopedia. Ciò che oggi vogliamo chiederci oggi è se i lucani vogliono davvero che tutto questo non accada più, atteso che sono almeno 50 anni che i problemi sono sempre gli stessi. Anzi vanno peggiorando. E’ la neve che qui è più inclemente che mai o siano noi, noi per primi, che non abbiamo capito che non bisogna vederla come un’emergenza, ma come una risorsa? Siamo noi che non l’amiamo come non amiamo probabilmente neanche la nostra terra e preferiamo sempre le altre regioni quando si tratta di qualità della vita come della tutela della salute? La magica neve cade copiosamente e con la generosità del Padreterno nei confronti di questo territorio, ma si aspetta che marcisca ai bordi delle strade e non si utilizza come una risorsa. La folla di entusiasti del sole sulla neve è arrivata, ma stavolta non hanno potuto neanche potuto prendere un caffè alla Sellata perchè non c’era elettricità ed il piccolissimo e fatiscente gruppo elettrogeno si è rivelato non funzionante al terzo giorno di neve! Lucani si cambia o no?