Matera-L’Anima del Gotico Mediterraneo.La Corona d’Aragona.

La mostra verrà inaugurata Giovedì 31 gennaio 2019, alle ore 18.00 nella Sala delle Arcate del Museo di Palazzo Lanfranchi a Matera e potrà essere visitata fino al prossimo 3 marzo 2019.Il Polo Museale della Basilicata  Matera 2019 presenterà  domani la mostra L’Anima del Gotico Mediterraneo, fotografie di Luis Agustìn – Aurelio Vallespìn – Ricardo Santonja del Dipartimento di Architettura dell’Università di Saragozza.Interverranno Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata; Francesco Canestrini, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Paolo Verri, Direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019; Antonella Bellomo, Prefetto di Matera, Alfonso Dastis, Ambasciatore di Spagna in Italia e a San Marino; Luis Agustìn (uno degli autori della mostra) e il Commissario per Matera  Ignacio Cabodevilla. Sostenuto e finanziato dal Governo d’Aragona, il progetto nasce con l’intenzione di attuare uno scambio culturale, accademico e di ricerca tra diverse paesi dell’Unione Europea – la Sicilia e la Campania, in Italia; la Linguadoca – Rossiglione in Francia; la Catalogna, la Comunità Valenziana, le Isole Baleari e l’Aragona in Spagna – per documentare gli elementi comuni dell’architettura sviluppata nei secoli XIV e XV nei territori interessati.Un percorso corale che ha visto l’attivo coinvolgimento, oltre che del Governo d’Aragona (Dipartimento di Educazione, Università, Cultura e Sport e Direzione Generale del Patrimonio Culturale) e dell’Università di Saragozza, dell’Ambasciata Spagnola in Italia, dell’Università degli Studi di Salerno, dell’Istituto Cervantes di Napoli, ma anche di numerose istituzioni che sono state felici di aprire le proprie porte consentendo di studiare e fotografare il proprio patrimonio culturale.Il risultato è un affascinante viaggio fotografico nel gotico mediterraneo dei luoghi dell’antica Corona d’Aragona, un contributo prezioso nella sempre più attuale ricerca di una identità  del Mediterraneo, all’interno di una “multi sfaccettata” identità europea, in uno dei momenti più delicati della breve storia dell’Unione Europea.