Omicidio a Montescaglioso(MT)- Un arresto
Dopo una pronta ed immediata attività d’indagine svolta a in relazione all’omicidio di GRIECO Antonio, avvenuto a Montescaglioso in data 27.05.2019, la DDA di Potenza con a capo il Procuratore distrettuale dott. Francesco Curcio che oggi ha tenuto una conferenza stampa presso la Procura di Potenza, ha acquisito gravi indizi di colpevolezza che hanno consentito l’adozione e l’esecuzione di un Decreto di Fermo del PM nei confronti di D’ELIA Giuseppe (cl. 1963) di Montescaglioso. Il provvedimento restrittivo oltre che per il delitto di omicidio aggravato dall’art. 416.1 bis c.p., è stato eseguito anche per il delitto di porto illegale d’arma da fuoco. In data odierna è prevista l’udienza di convalida da parte del Gip Distrettuale del Tribunale di Potenza. Le investigazioni , coordinate dalla DDA, sono state sviluppate con eccezionale ed incessante impegno, senza sosta dal momento del delitto ( avvenuto intorno alle ore 18,30 del 27.5.2019) dalle Squadre Mobili di Matera c Potenza . Sulla base degli accertamenti svolti è risultato che la vittima, attirato all’interno di un bosco nei pressi di Montescaglioso, è stato prima colpito da arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata ( con colpo di grazia alla nuca ) e, successivamente, è stato trascinato e poi fatto rotolare per oltre 40 metri in un dirupo posto vicino. Le investigazioni e l’immediato intervento degli Agenti della mobile materana, dagli specialisti della Polizia Scientifica, e, quindi, hanno permesso — in difficilissime condizioni di tempo c luogo di rinvenire il cadavere di GRIECO Antonio, fatto recuperare dai VVFF di Matera. In seguito, sulla base delle attività d’indagine svolte, sono stati riscontrati concreti elementi che hanno permesso l’individuazione dell’autore del delitto in D’ELIA Giuseppe, dileguatosi, dopo l’omicidio, con l’autovettura della vittima, rinvenuta in seguito in agro di Ferrandina. Il delitto, eseguito con modalità tipicamente mafiose, sulla base degli elementi raccolti, deve inquadrarsi in un ampio e contesto di criminalità organizzata e di contrasto fra gruppi contrapposti impegnati nel traffico di armi e droga. Acquisiti, nei giorni seguenti, gli elementi indizianti le investigazioni, nel volgere di poche ore hanno portato, poi, a localizzare il D’Elia Giuseppe, che si era reso irreperibile, lontano dalla sua abitazione. In particolare l’indagato è stato individuato e localizzato in provincia di Potenza, in agro del comune di Rionero in Vulture, dove insieme alla moglie, aveva trovato rifugio presso l’abitazione di ASQUINO Raffaella (cl. 1977) – sottoposta ad arresto – in flagranza di reato – per favoreggiamento personale – moglie di PROTA Donato, attualmente detenuto, affiliato al clan “Delli Gatti-Di Duro” di Melfi, condannato anche in appello per l’omicidio di CASSOTTA Bruno Augusto. Il D’Elia, già esponente dello storico clan “Zito-D ‘Elia’ di Montescaglioso (contrapposto al gruppo facente capo a Bozza Alessandro, espressione lucana del clan “Modeo” di Taranto) aveva aderito sul finire degli anni ’90 al nascente progetto criminale dei cosiddetti “basilischi’, diventando riferimento territoriale della cellula autoctona operante nella zona di Bernalda/Montescaglioso. In tale contesto temporale era entrato in contatto con gli esponenti potentini della criminalità organizzata, compresi quelli operanti nel zona del “vulture-melfese”, verosimilmente grazie anche alla detenzione sofferta presso il carcere di Melfi, Dopo un lungo periodo di detenzione, nel giugno 2018, è stato affidato ai servizi sociali, ma dalle indagini svolte è emerso che piuttosto che reinserirsi socialmente si era invece reinserito nel mercato della droga e del traffico delle armi, imponendosi sul territorio di Montescaglioso e comuni vicini, come punto di riferimento e raccordo con altre realtà.