Conte bis: il parere di Quarto.
“Dopo una travagliata genesi frutto di alchimie politiche, il nuovo esecutivo appare giunto ai nastri di partenza”. Così il consigliere regionale Piergiorgio Quarto di Basilicata positiva che aggiunge: “Le metodologie concertative adoperate ancorate a retaggi della prima Repubblica devono rispondere ora alla prova dei fatti. Tante le problematiche, ancor più le aspettative generate nel sistema Paese, dall’inedito assetto governativo”. “Il governo regionale e il suo Consiglio – continua – affrancato da apriorismi concettuali di matrice partitica offrono ampia disponibilità al presidente Conte e ai suoi ministri nell’affrontare e risolvere le molteplici vicissitudini che ad oggi purtroppo continuano a prosperare nella società civile lucana. L’innovazione innescata dai cittadini lucani il 24 marzo rappresenta senz’altro una significativa rampa di lancio per il cambiamento, un segnale importante per rifuggire dalle ataviche inefficienze delle governance regionali passate”. “Esistono comunque – dice – tutti i presupposti e ampi margini per intraprendere un cammino di costruttiva collaborazione con i nuovi referenti romani, abbinato alla condivisione di valori e scelte decisionali realmente foriere di sviluppo e prosperità per il sud e le sue regioni. In particolare, il riferimento è alla Basilicata, terra in eterna attesa di un decollo, da troppo tempo rinviato e che ora grazie all’opportunità del nuovo governo regionale va programmato e finalmente realizzato”. “Una nuova visione, un nuovo percorso – ancora il consigliere regionale Quarto – un cammino risolutivo va intrapreso e gestito nei limiti del possibile con le sinergie finanziarie ed economiche dell’establishment romano, nel rispetto dei ruoli e delle diverse identità politiche”. In conclusione Quarto rivolge “un dovuto augurio di buon lavoro ai due neo-ministri di origine lucana, il deputato Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, la Basilicata guarda a loro con orgoglio e innovata fiducia, anche come volano per una nuova idea del sud e delle aspettative delle sue genti”.