Tutela dimore storiche, Bardi annuncia un disegno di legge.
Il presidente ha partecipato a Matera a un convegno su “Beni culturali vincolati, un piano d’azione per valorizzare una risorsa economica, sociale e culturale del nostro territorio”. “Solo chi ha una grande storia può avere un grande futuro”. Un disegno di legge regionale “per rivitalizzare i centri storici dei nostri paesi e delle nostre città, tutelando e valorizzando il patrimonio storico-edilizio”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, che oggi a Matera è intervenuto all’incontro organizzato dall’associazione Dimore storiche italiane sul tema “Beni culturali vincolati, un piano d’azione comune per valorizzare una risorsa economica, sociale e culturale del nostro territorio”. Nel corso dell’evento, al quale ha partecipato tra gli altri il presidente dell’Adsi Giacomo Di Thiene, si è discusso della necessità di censire i beni culturali privati al fine di generare sinergie per tutelare tali beni e renderli contemporanei ed attraenti anche per generare un indotto. L’attuale crisi economica e la fragilità patrimonio – è stato osservato – impongono una forte interazione con enti pubblici e università.
“Voi siete i custodi materiali della memoria storica della nostra regione – ha detto Bardi rivolto ai partecipanti -. E grazie a voi, alla vostra passione, alle vostre cure quotidiane che viene mantenuto in piedi un tessuto artistico, culturale e storico che non ha eguali in Europa e nel mondo. Alcuni di voi sono proprietari di beni che sono da secoli nella disponibilità delle loro famiglie. Altri, invece, hanno acquistato per passione dimore storiche di pregio che rappresentano una parte consistente del nostro patrimonio. Mi rendo perfettamente conto di tutte le difficoltà che quotidianamente sopportate. Ed è proprio per venirvi incontro e per rivitalizzare i centri storici dei nostri paesi e delle nostre città che ho intenzione di proporre un disegno di legge regionale che tuteli e valorizzi il patrimonio storico-edilizio. Gli antichi palazzi devono trovare una funzione moderna perché la storia non va solo vissuta ma anche raccontata. Per ogni sito dobbiamo costruire un momento di connessione pubblico-privato che non si fermi alle sole giornate del FAI”.
“Come costruire questo percorso – ha aggiunto Bardi – lo chiedo anche a voi. Sapendo bene che le risorse a disposizione non sono moltissime ma che la Regione intende mettere a sistema questa rete di passione e di conoscenza che vi tiene legati a questa nostra bella regione. Dobbiamo trovare un tavolo per un confronto aperto e sereno che abbia alla base alcuni punti fermi: il mantenimento delle strutture esistenti, della loro originaria bellezza, la tutela della proprietà privata, che però va aiutata con momenti di conoscenza pubblica del bene; manifestazioni volte a valorizzare la bellezza del nostro patrimonio storico. Studieremo insieme forme e misure di intervento. Intanto vi ringrazio per questa bella giornata che ci aiuta a costruire la memoria collettiva della nostra bella regione. Perché solo chi ha una grande storia può avere un grande futuro”.