Bardi a Bucaletto: si faccia come per i Sassi.

Il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, accompagnato dal vicepresidente della Giunta Fanelli, dagli assessori Merra, Cupparo, Rosa e Leone, dal sindaco di Potenza Guarente e da altri amministratori comunali del capoluogo, ha incontrato oggi i cittadini residenti nella cittadella alla periferia di Potenza su invito delle associazioni Città bella e La nuova Cittadella”.

“Sono venuto qui con tutta la Giunta – ha detto – Bardi – per testimoniare che abbiamo intenzione di occuparci dei vostri problemi. Vi assicuro che chi è con me ha interesse a cambiare le cose. La situazione è ormai insostenibile, non è possibile che dal 1980 la gente viva ancora in queste condizioni, ed io come presidente mi impegno insieme a tutta la Giunta per portare avanti un processo di rinnovamento di Bucaletto, perché ci sono degli edifici fatiscenti e c’è una situazione precaria pure dal punto di vista sanitario”.

Strutture fatiscenti da rimuovere, graduatoria per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica dalla quale i residenti di Bucaletto risulterebbero esclusi, prefabbricati inagibili occupati da persone invalide, mancanza di un medico di base: questi alcuni dei problemi riassunti nel corso dell’incontro da Luigi Doti a nome delle associazioni.

“Non servono polemiche ma un contributo fattivo di tutti – ha aggiunto Bardi rispondendo ai quesiti posti – io capisco che ognuno possa portare avanti un grido di dolore personale, ma noi dobbiamo capire quali sono le problematiche generali e risolvere i problemi con una programmazione attenta e accurata. È stato chiesto un censimento ed è quello che faremo, ne abbiamo parlato con il sindaco perché è importante conoscere la situazione reale di quello che avviene in questa zona. Le singole esigenze devono essere accorpate per favorire una soluzione. Attiveremo un tavolo con il presidente dell’Ater per il progetto relativo ai 70 alloggi popolari, mettiamo cioè le basi per affrontare e risolvere i problemi. Vogliamo immaginare un percorso simile a quello che nel corso degli anni è stato fatto per i Sassi di Matera: da vergogna nazionale ad orgoglio della città e della regione”.