Campagna antincendi.

Il Prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, ha incontrato il Comandante regionale dei Carabinieri Forestali, Col. Angelo Vita, accompagnato dal Comandante del Gruppo di Potenza, Col. Francesco Alberti, che hanno illustrato i risultati della campagna AIB 2020 in provincia.

i Carabinieri Forestali sono stati impegnati in un’intensa attività di prevenzione che ha visto impegnate in provincia 8 pattuglie giornaliere dedicate all’antincendio e tutte le stazioni forestali in allerta per il controllo del territorio.

I dati illustrati hanno evidenziato una annata abbastanza impegnativa nei primi mesi dell’anno, caratterizzati da particolare siccità. Nei mesi invernali e primaverili, infatti,  vi sono stati incendi in numero  maggiore delle medie mensili.

Durante il periodo di grave pericolosità, dal  1° luglio al 15 settembre, la situazione incendi invece è stata in linea con l’anno precedente, salvo che per  l’ultimo scorcio dell’estate, nel quale mancanza di pioggia ed alte temperature hanno creato i presupposti per una recrudescenza del fenomeno.

Fino al 30 settembre, ci sono stati in provincia in totale 148 incendi. Rappresenta, questo, il dato più alto degli ultimi 6 anni, escludendo l’annata straordinaria del 2017.

Ogni incendio ha percorso una superficie di circa tre ettari e mezzo, con un miglioramento rispetto alle medie degli ultimi anni, a testimonianza di un’attività di spegnimento efficace.

La maggior parte degli incendi boschivi è risultata di natura involontaria, dovuta a comportamenti scorretti e colposi, soprattutto riconducibili a pratiche agricole quali la bruciatura delle stoppie e dei residui vegetali. Spesso si sottovaluta la intrinseca pericolosità di tali pratiche, che può determinare gravi situazioni di pericolo. In occasione del loro svolgimento, si sono registrati addirittura tre morti durante il 2020.

Gli incendi di natura volontaria invece hanno varie cause. Quella più importante è legata alla pastorizia, in  quanto è considerato pratica tradizionale il rinnovo del pascolo a mezzo del fuoco.

Sul lato investigativo, per scoprire gli autori dei reati di incendio, sono state utilizzate attrezzature informatiche di avanguardia e moderne tecniche di indagine; una fra tutte il MEF (metodo delle evidenze fisiche), come strumento per determinare il punto di innesco degli incendi.

L’attività di indagine dei Carabinieri forestali  ha consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria 20 persone.  il risultato è eccellente, sia in relazione alle difficoltà legate all’ampiezza di territorio da controllare, che in comparazione con quelli di altri settori criminali.

Attualmente i Carabinieri forestali sono impegnati per la perimetrazione degli incendi boschivi, che servirà da base per l’aggiornamento del Catasto delle aree percorse da incendio da parte dei Comuni della provincia e dunque per l’apposizione dei vincoli di inedificabilità, di caccia e di pascolo, per i terreni  inseriti al suo interno.