Atti persecutori e danneggiamento aggravato nei confronti dell’ex convivente. I Carabinieri arrestano l’autore, un 26enne.

Lavello (PZ):

I Carabinieri della Stazione di Lavello hanno arrestato in flagranza di reato un 26enne ivi residente, di origini romene, ritenuto responsabile di atti persecutori e danneggiamento aggravato.

L’operazione di servizio della Benemerita è maturata nella nottetra venerdì e sabato scorsi, all’esito di una segnalazione telefonica giunta al Numero Unico di Emergenza 112 dell’Arma, intorno alle 23.00.

Nella circostanza gli operanti, nel frattempo impegnati nell’esecuzione di un servizio di controllo del territorio, sono immediatamente intervenuti nel centro abitato di Lavello, dove il giovane aveva appena aggredito fisicamente l’ex convivente, 40enne, nei pressi dell’abitazione di quest’ultima, dopo averle mandato in frantumi il parabrezza della sua auto ed urinato sul cofano motore.

L’arrivo dei Carabinieri è risultato essere risolutivo, tanto da consentire di interrompere l’azione delittuosa in corso ed evitare che il reato potesse portare ad ulteriori e più gravi conseguenze.

Le indagini rapidamente condotte nell’occasione, hanno permesso ai militari di appurare come la donna già in passato fosse stata aggredita fisicamente e pedinata, senza che la stessa avesse mai denunciato il suo aggressore.

Tali soprusi, di fatto, avevano costretto la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita, sino a temere per la propria incolumità fisica.

Al termine degli accertamenti, l’uomo è stato arrestato ed associato alla Casa Circondariale di Melfi, ove tuttora permane all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto.

Il grave episodio, tra l’altro, è giunto appena dopo la ricorrenza della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, tenutasi il 25 novembre scorso, come a significare che occorre sempre tenere alta la guardia di fronte a situazioni analoghe, sia in termini preventivi che repressivi, laddove sussistano soprattutto condizioni di emergenza.

In tale ottica, la vicenda descritta è utile per invitare nuovamente i cittadini, potenzialmente coinvolti o testimoni in casi analoghi, a rivolgersi immediatamente alle Stazioni dell’Arma presenti capillarmente nei comuni potentini o ad inviare segnalazioni al NUE “112” dell’Arma, così da consentire di poter attuare iniziative e soluzioni che risultino essere determinanti in ordine a tali gravi forme di reato.