Deposito scorie, Bardi e Rosa scrivono a rettore e ordini professionali.

Una lettera al rettore dell’Unibas, Ignazio Mancini, ed una ai presidenti degli ordini professionali degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, degli agronomi e degli avvocati, per chiedere il loro contributo nella formulazione delle osservazioni alla carta dei siti potenzialmente idonei per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Le ha inviate l’assessore all’Ambiente della Regione Gianni Rosa, d’intesa con il presidente della Regione Vito Bardi, dopo la riunione di ieri con i Comuni lucani chiamati in causa dalla proposta della Sogin, “dalla quale è mersa la totale unanime contrarietà” della Regione e delle altre istituzioni locali sull’ipotesi di localizzare in Basilicata il sito unico dei rifiuti radioattivi.

“Nella riunione – scrivono Bardi e Rosa – è stato deciso, di istituire specifici tavoli di lavoro con esperti qualificati per la formulazione delle osservazioni e delle proposte tecniche sulla valutazione potenziale delle aree, in riferimento ai criteri redatti da IAEA e ISPRA in base alle caratteristiche fisiche dei luoghi (geologia, morfologia, idrogeologia, meteorologia), le condizioni di esposizione a rischio da eventi naturali, (sismicità, tettonica e vulcanismo, stabilità dei versanti) e le condizioni che possono determinare pericolosità per le generazioni future e per l’ambiente (migrazione dei radionuclidi alla biosfera come conseguenza del danneggiamento delle strutture)”.

A tal fine, Bardi e Rosa chiedono al rettore ed ai responsabili degli ordini professionali di indicare entro il 13 gennaio i nomi di propri rappresentanti tecnici ed esperti che la Regione coinvolgerà in specifici tavoli di lavoro o di studiare altre modalità di collaborazione istituzionale “per un’analisi critica, la formulazione di osservazioni e di proposte tecniche sulla valutazione potenziale delle aree”. Le osservazioni dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione della carta dei siti potenzialmente idonei, cioè entro il 6 marzo 2021, così come prevede la procedura di consultazione pubblica avviata in base alle disposizioni del decreto legislativo n. 31/2010.