Il, la, i , direttor* che vorrei.
Gli artisti e le organizzazioni lucane che hanno realizzato metà del programma culturale, investendo 2 milioni di euro di fondi privati, descrivono come dovrebbe essere il profilo che sarà alla nuova direzione della fondazione: espressione di un modello innovativo, di burocrazia pronta a stare al passo con la creatività e con il mondo delle cultura.
IL/LA/I DIRETTOR* CHE VORREI
L’avviso pubblico per il nuovo direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019 ci pone di fronte a una semplice ma fondamentale domanda: qual è il/la/i direttor* che vorremmo?
Il Comitato Project leader di Matera 2019, composto dalla gran parte dei soggetti culturali e di impresa che hanno co-creato e co-finanziato insieme alla Fondazione Matera-Basilicata 2019 il 50% del programma del 2019 ha provato a dare una risposta a questo interrogativo.
In primo luogo il/la/i nostr* direttor* ideale dovrebbe essere rappresentativo della legacy di Matera 2019 e quindi rispondere a una visione di Matera e della Basilicata come territorio in cui realizzare un nuovo paradigma a base culturale: la città creativa. Un paradigma che il dossier di candidatura aveva nella sua struttura e che il processo stesso guidato dalla Fondazione ci ha trasmesso attraverso il processo di build-up (un percorso di crescita di competenze) con cui è stato avviato il processo di co-creazione artistico e sociale. Facendo nostra la definizione di Charles Landry, pensiamo che il/la/i direttor* di questa importante Fondazione dovrebbe garantire la realizzazione di un contesto in cui chiunque può trovare la strada per esprimersi, grazie a un ampliamento semantico del termine che comprende la creatività in ogni settore: politico, amministrativo, sociale, imprenditoriale.
Premesso ciò, pensiamo che il/la/i direttor* migliore sarà quell* che si impegnerà, attraverso una pratica costante dell’ascolto, a:
Il/la/i direttor* dovrebbe dunque essere una figura manageriale poliedrica e multisfaccettata in grado di orientare le azioni della Fondazione affinché essa svolga un ruolo abilitante della comunità regionale attraverso un paradigma innovativo di territorio creativo. Tale paradigma si fonda innanzitutto su una nuova modalità dei processi, a partire da quelli burocratici.
La comunità dei Project Leader, coerentemente con la definizione di città creativa, mette al centro del suo agire le persone e le politiche attive di cura e una rete che lavora al servizio della cultura e delle pratiche culturali; identifica pratiche plurali, inclusive, accessibili, libere e sostenibili per mettere in discussione e trasformare politiche, modelli e strutture produttive culturali.
Siamo una comunità di pratiche con una leadership decentralizzata, alti livelli di competenza e partecipazione, pertanto al bando per il nuovo Direttore della Fondazione candidiamo non un singolo individuo, ma un nuovo modello comunitario di direzione collettiva a partire da individualità indipendenti. Un gruppo di persone, in rappresentanza delle realtà che costituiscono il Comitato, dal background diverso che può godere di poliedrici punti di vista che prendono in considerazione tanto l’economia quanto le idee, il sapere, i programmi e l’innovazione e i cui componenti sono liberi di muoversi entro diversi ruoli interconnessi nell’ottica di un sistema cooperativo efficiente e pluralista.
Per la realizzazione di un territorio creativo occorre iniziare da un nuovo modello burocratico, da una burocrazia creativa che metta in luce la prospettiva umana e che vada oltre l’approccio gerarchico degli organigrammi, dei ruoli e delle funzioni.
La burocrazia creativa si realizza attraverso un gruppo di persone con le loro vite, emozioni, aspirazioni, energia, passione e valori, ed è per questo che abbiamo deciso di candidare il collettivo come nuovo direttore della Fondazione Matera-Basilicata2019.