Regione favorevole alle politiche di tutela. Così il consigliere Quarto.

“Nei giorni in cui le tradizioni, la cultura della nostra terra, i valori religiosi trovano piena espressione in manifestazioni come i solenni festeggiamenti della madonna di Viggiano, desta perplessità il dover constatare ‘l’avanzare del fenomeno dello spopolamento’ che preoccupa l’intero territorio regionale”. Lo sostiene il consigliere regionale di Basilicata positiva Piergiorgio Quarto per il quale “le comunità locali, caratterizzate da economie in forte crisi, vedono i loro presidi sociali e culturali scomparire nel disinteresse generale accompagnati dal costante abbandono delle popolazioni autoctone. Le analisi recenti che  riportano la presenza nella nostra regione di ben 24.000 stranieri residenti in modo stabile si prestano a molteplici riflessioni di natura sociologica, rapportandosi anche all’incremento numerico di ben 3.000 unità registrato negli ultimi due anni. Cifre significative, ma non risolutive dell’angosciante problematica della desertificazione sociale che affligge la Basilicata da più di un decennio”. “Dato odierno – continua – ulteriormente afflittivo ed emblematico della problematica prospettata: in Basilicata ci sono 95.000 case vuote, il 30 per cento dell’intero patrimonio immobiliare. Incredibile a dirsi, ma nella stessa Potenza si registra oggi uno svuotamento abitativo senza precedenti. Il mercato delle vendite risulta bloccato, prezzi in discesa ripida. Ebbene, alla luce di quanto esposto, l’attuale governo regionale, già nelle linee generali del discorso programmatico del presidente Bardi ha dimostrato attenzione e sensibilità all’introduzione di interventi mirati che pongano un freno al fenomeno evidenziato e che favoriscano il rilancio del territorio”. “In primo luogo – dice – vi è il proposito di porre le basi per una macchina amministrativa regionale rapida ed efficace che sviluppi al massimo la tecnologia collegata all’alta informatizzazione. Secondo aspetto, ma non secondario come importanza, già adeguatamente considerato e valutato, consiste nella la realizzazione di un piano assunzionale di vasta portata che permetta a giovani dotati di alta scolarizzazione di inserirsi nella realtà lavorativa, apportando un contributo rilevante alla gestione dei servizi regionali, rendendo gli stessi più adeguati alle esigenze della collettività. Altri interventi essenziali per ridare ossigeno al territorio, sono quelli programmati che prevedono la creazione di politiche incentivanti per l’apertura ma anche per la non chiusura di attività commerciali e artigianali, abbinando il loro esercizio a fiscalità di vantaggio”.  “Un discorso a parte – aggiunge Quarto – merita poi il settore agricolo. Qui l’abbandono di vaste estensioni territoriali in passato coltivate e rese produttive, richiede interventi a valenza normativa non solo di carattere locale e regionale, ma strutturati a livello di politica comunitaria che arrivino a riordinare il comparto agricolo italiano rendendolo maggiormente competitivo con i suoi prodotti nei confronti delle altre nazioni europee e non. Nel contesto quotidiano va rivolto un plauso al presidente della provincia di Matera Marrese che chiederà esplicitamente al ministro della pubblica istruzione un intervento immediato e diretto finalizzato a mantenere in vita le classi degli istituti comprensivi della provincia evitando così che si proceda a spopolare ulteriori frazioni del territorio regionale”.

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