Cupparo: Unibas e scuole penalizzati da riduzione fondi statali.

“Le polemiche dimissioni del ministro dell’Istruzione Fioramonti, al di là delle valutazioni politiche, servono a riaccendere la questione degli scarsi trasferimenti statali alle scuole lucane e all’Unibas a cui la Regione è costretta a far fronte con fondi propri”. Lo evidenzia l’assessore regionale alle Attività produttive Francesco Cupparo, che ha la delega all’istruzione e formazione. “Su tutti – aggiunge – il caso più evidente è quello dell’Università degli studi della Basilicata a cui si chiede di frenare l’esodo di iscrizioni di nostri giovani diplomati verso agli altri atenei potenziando attività, corsi di laurea, servizi, riducendo anno dopo anno le risorse finanziarie statali. La verità è che senza i 10 milioni di euro che ogni anno la Regione garantisce all’Unibas non saremmo in grado di garantire l’ordinaria gestione e con essa le attuali attività di ricerca che sono il maggiore elemento di richiamo per gli studenti che scelgono l’ateneo lucano. La spesa in istruzione in Italia, in aumento nei primi anni del nuovo secolo, secondo la conferma del più recente rapporto Svimez, si è andata invece riducendo dall’inizio della crisi, passando da circa 60 miliardi del biennio 2007-2008 a circa 50 negli ultimi due anni (in euro costanti 2017). Una flessione di circa il 15%, con un calo decisamente più consistente nel Mezzogiorno (19%).

“È questo uno dei temi – continua l’assessore Cupparo – che intendiamo porre nel confronto con il Governo in tema di autonomia differenziata. Le differenze Nord/Sud riguardano in maniera particolare i due estremi del percorso formativo, l’offerta di scuole per l’infanzia e la formazione universitaria. C’è poi il problema del patrimonio edilizio scolastico che al Centro e nel Settentrione è mediamente più controllato, sicuro e mantenuto di quello del Meridione e delle Isole. Gli enti locali – lo conferma sempre la Svimez – dichiarano la necessità di interventi di manutenzione urgenti per il 43,6% del totale nazionale, dato simile rispetto allo scorso anno, che aumenta nei territori del Sud (56% degli edifici che necessitano di manutenzione urgente) e nelle Isole (49,9%). Preoccupante è la situazione dal punto di vista della sicurezza, perché ai minori controlli corrisponde una maggiore fragilità sismica del territorio. Al Sud 3 scuole su 4 sono in area a rischio sismico. In Sicilia la situazione peggiore: quasi il 98,4% delle scuole.

Quanto all’impegno del Dipartimento, l‘assessore riferisce che sono stati finanziati interventi volti alla realizzazione, o riqualificazione/potenziamento degli ambienti laboratoriali di settore (meccanica, chimica, elettronica, odontotecnica, robotica, costruzione, cucina, ecc..) esclusivamente delle Istituzioni Scolastiche Tecniche e Professionali. La spesa complessiva è di circa 1,5 milioni di euro (l’avviso scade il 30 dicembre prossimo) a valere sulle risorse FSC 2007/2013 assegnate all’Obiettivo di Servizio n. 1 – Istruzione, intervento n. 7 – Erogazione di finanziamenti e aiuti alle scuole per il potenziamento e la realizzazione di laboratori per Istituti Tecnici e professionali ed Infrastrutture di Servizio.

Promuovere la diffusione di laboratori innovativi per lo sviluppo del territorio, consentendo agli istituti tecnici e professionali di dotarsi di attrezzature innovative, di modernizzare quelle esistenti, al fine di assecondare le vocazioni produttive territoriali – afferma Cupparo – è l’obiettivo che intendiamo raggiungere. Intendiamo avvicinare gli allievi a tecniche e pratiche – spiega l’assessore – più rispondenti alle esigenze delle imprese e del mercato del lavoro ed adeguarle e potenziarle ai sensi della normativa vigente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Saldatori, tecnici elettronici, installatori, manutentori, riparatori di apparecchiature informatiche, analisti informatici sono solo alcune delle figure che oggi risultano difficilmente reperibili in Italia. È importante formare al meglio i ragazzi e le ragazze dei nostri istituti tecnici e professionali – dice ancora l’assessore – adeguando innanzitutto i laboratori per migliorare la preparazione. Altra strada da seguire è l’alternanza scuola-lavoro con stage in attività produttive.