Sequestro di persona a scopo di estorsione e porto in luogo pubblico di armi od oggetti atti ad offendere.

Una persona arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri. A Genzano di Lucania, I Carabinieri della locale Stazione, insieme ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venosa (PZ) e della Stazione di Irsina (MT), a conclusione di un’indagine lampo, hanno arrestato in flagranza di reato un 26enne, di origini albanesi, residente da tempo a Matera, poiché ritenuto responsabile dei reati di sequestro di persona a scopo di estorsione e porto in luogo pubblico di armi od aggetti atti ad offendere.

L’operazione di servizio dei Carabinieri si è concretizzata tra la tarda serata di giovedì scorso e le prime ore del giorno successivo.

In particolare, nel primo dei due giorni, intorno alle 22.30, è pervenuta una segnalazione alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Venosa da parte di un 57enne, residente nel Salento, il quale ha riferito che il figlio 35enne, che si era allontanato da casa nel pomeriggio a bordo di un’autovettura in uso allo stesso, gli aveva telefonato poco prima asserendo di essere stato rapito e di trovarsi in pericolo di vita poiché sotto minaccia di un coltello, chiedendogli inoltre di reperire 100.000 euro in contanti, per il pagamento del riscatto richiesto per la sua liberazione.

Immediatamente sono state avviate le opportune verifiche e ricerche che si sono concluse dopo circa un’ora e mezzo, quando i Carabinieri hanno rintracciato e bloccato, lungo la S.P. 79 località “Fontana Vetere”, in agro del Comune di Genzano di Lucania, al confine con il Comune di Irsina, il veicolo in movimento con a bordo la vittima insieme al sequestratore.

A quel punto i militari hanno effettuato le perquisizioni personali e veicolare, durante le quali hanno rinvenuto e sequestrato, nella disponibilità dell’autore del reato, un coltello a serramanico, un marsupio contenente 9.200 euro in contanti, di dubbia provenienza, nonché uno zaino con all’interno un paio di manette, cento fascette autostringenti ed un taser” (pistola elettrica)funzionante.

I successivi accertamenti hanno consentito inoltre di verificare come il responsabile, intrapreso il viaggio con la vittima per motivi lavorativi legati alla compravendita di autoveicoli in Lombardia, giunto in agro di Genzano di Lucania (PZ), abbia obbligato il 35enne salentino ad appartarsi in uno spiazzo isolato, ammanettandolo al volante del veicolo e poi costringendolo,dietro minaccia di un coltello, a telefonare al genitore per avanzare la richiesta estorsiva, prima di riprendere la marcia fino al momento dell’avvenuto rintraccio da parte dei Carabinieri.

Il soggetto, pertanto, avendo i militari ricostruito la vicenda, tanto da stabilire le sue evidenti responsabilità, è stato tratto in arresto ed associato alla casa circondariale di Melfi (PZ).