Potenza: Giustizia inaugurato anno T.A.R. Basilicata.

Nel 2017 al Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata,(Tar)è pervenuto un numero di ricorsi sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente(617,contro 625 nel 2016) ,mentre quelli definiti sono in calo  819,comunque oltre il 30% in più di quelli definiti i 1221 del 2016).Tale ultima circostanza si spiega con l’intervenuta conclusione della pulizia degli archivi”(solo 78 decreti decisori nel 2017,contro i 145 del 2016 nonostante un organico non adeguato, “È riuscito comunque ad affrontare efficacemente il contenzioso, riducendo ulteriormente l’arretrato (-9,2 per cento, corrispondente a 137 ricorsi pendenti in meno)”.La mancata attivazione del 2017 del programma straordinario di smaltimento dell’arretrato ed il deciso calo del numero dei ricorsi per ottemperanza dei decreti emessi dalla Corte d’Appello in esecuzione della cosiddetta legge Pinto.

Lo ha detto oggi , a Potenza, il Presidente del Tar per la Basilicata, Giuseppe Caruso, nella relazione con la quale ha inaugurato l’anno giudiziario,che abbiamo sentito a fine cerimonia e ci ha detto quanto segue:” Viviamo tempi difficili anche se noi in Basilicata riusciamo a dare giustizia in tempi ragionevoli,e ,con soddisfazione degli operatori del settore. Malgrado le difficoltà, il T.A.R. Basilicata  ha assicurato pur con solo 3 magistrati e il Presidente ,un livello corretto e apprezzabile di giustizia. In tempi difficili manteniamo dritta la barra del timone, sulla rotta della legalità e della garanzia per i cittadini ,in particolare per i più deboli che ne hanno diritto”. E a proposito di costi della giustizia amministrativa il Presidente Caruso ha detto:”Il legislatore ha ritenuto di imporre per i giudizi sugli appalti un contributo unificato veramente esoso che scoraggia il contenzioso di appalti di minor rilievo. Io non credo che sia una scelta corretta perché penso che la legalità debba essere assicurata a costi effettivi, a costi non esosi. Spero che in futuro il legislatore cambi idea sappiamo che alla Corte di Strasburgo sono state poste questioni a tal proposito per stigmatizzare che il costo eccessivo potrebbe ledere il diritto ad avere giustizia”.