Lavello (PZ): quattro persone denunciate ,una per appropriazione di beni culturali, due per furto aggravato e una per rifiuto al controllo dell’alcoltest

Il nord della Basilicata è da sempre area di grande interesse storico-archeologico; ciò ovviamente fa si che in talune zone, in particolare quelle sottoposte ad appositi vincoli, ci si imbatta in soggetti dediti alla ricerca di antiche e preziose reliquie, volgarmente noti come “tombaroli”. È per questo che l’attenzione dell’Arma, proprio in queste aree archeologicamente più sensibili, è sempre elevata.I Carabinieri della Compagnia di Venosa, al comando del Capitano Alessandro Vergine, nella giornata di ieri hanno condotto una proficua attività investigativa e di controllo del territorio, che ha permesso nel complesso di denunciare in stato di libertà ben quattro persone, di cui una per impossessamento illegale di beni archeologici, due per furto aggravato ed una per rifiuto di sottoporsi ad accertamenti sul proprio stato di ebbrezza alcolica.Ma andiamo per ordine.  L’attività in questione si è sviluppata nell’area di Lavello e ha visto protagonisti i Carabinieri della locale Stazione che, a seguito di una perquisizione d’iniziativa conclusasi con esito positivo, hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria un insospettabile 66enne del luogo, per illecito impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato, in palese violazione dell’art. 176 del Decreto Legislativo 42/2004. All’interno dell’abitazione dello stesso, infatti, gli operanti hanno trovato ben ottantasette reperti archeologici, di cui 33 monete antiche, un ferro ricurvo e sei pesi da telaio tessile, quattro piatti, cinque anfore e trentotto vasi in terracotta, risalenti verosimilmente al periodo storico compreso tra il IV ed il III secolo Avanti Cristo. Quanto rinvenuto è stato pertanto sottoposto ad immediato sequestro, in attesa dell’intervento degli Organi competenti per le procedure di stima e classificazione del materiale, nonché per i successivi adempimenti finalizzati all’affidamento dei reperti ad idonea struttura.Sempre i militari dell’Arma di Lavello, inoltre, a conclusione di attività d’indagine, hanno deferito in stato di libertà per il reato di furto aggravato due soggetti censurati, un 34enne del luogo ed un 29enne originario di Melfi (PZ). I militi infatti, tramite accertamenti e riscontri effettuati in seguito ad una denuncia contro ignoti presentata presso la Stazione Carabinieri di Lavello nel mese di novembre dello scorso anno, hanno appurato che i due uomini, nel corso della notte del 6 novembre 2017, dopo essersi introdotti all’interno della locale “Mostra Uniformi Storiche” allestita in un edificio sito nel centro,  hanno portato via  diversi articoli ivi esposti. Infine, sempre in Lavello, i militari del locale Comando Arma hanno denunciato un 20enne sorpreso alla guida di un’autovettura in evidente stato di alterazione psicofisica che  ha rifiutato di sottoporsi ad accertamenti con etilometro . Al giovane neopatentato inoltre, in ossequio a quanto previsto dal vigente Codice della Strada, è stata anche ritirata la patente di guida.