Valluzzi interviene alle celebrazioni per Festa della Repubblica
“Oggi la nostra Repubblica compie 72 anni, congiuntamente celebriamo 70 anni di vita costituzionale del Paese (2 giugno 1948). Un anniversario fondamentale della nostra Democrazia, Repubblica e Costituzione, accomunati simbolicamente nel medesimo giorno, capisaldi della riconquistata libertà e della riscossa civile ed economica di un’Italia devastata dal ventennio fascista e dalle macerie della guerra”.
Lo ha affermato il Presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi, intervenendo alle celebrazioni per il 72° Anniversario della Fondazione della Repubblica, svoltesi a Potenza, in Piazza Prefettura, alla presenza di numerose Autorità Civili e Militari.
“La responsabilità che ispirò gli italiani in quel giorno dovrebbe costituire riferimento permanente per affrontare le difficoltà di oggi e le sfide di un tempo complesso, nel quale la lunga crisi economica ha sfiancato il Paese e disorientato la società. Abbiamo dinnanzi a noi un’Italia divisa in un mondo sempre più chiuso fra egoismi economici e territoriali. L’opinione pubblica prevalente non riconosce alla politica il ruolo di guida e di intermediazione fra bisogni ed interessi della Società. La politica, dal canto suo, non riesce a cogliere il disagio collettivo e l’incertezza del tempo, ripiegata in precari esercizi di autoconservazione tra patti e contratti, ma senza un concreto progetto di futuro del Paese . Quando la dissimulazione della realtà diventa sostanza dell’agire politico e la propaganda unica espressione di elaborazione programmatica i danni si annunciano incalcolabili e la notte incombe sul Paese”.
“La politica – ha continuato Valluzzi – deve riappropriarsi della sua funzione, riconquistare legittimazione e guida del processo di emancipazione civile e riscatto sociale di un’Italia sempre più ingiusta e rassegnata. Questo impegno spetta a tutti. A noi rappresentanti delle istituzioni ed a voi cittadini.
Ieri per la 65°a volta si è rinnovato il giuramento di fedeltà alla Repubblica del Presidente del Consiglio e dei Ministri incaricati a cui va l’augurio di realizzare il bene dell’Italia. Non una formula di rito, ma in quel giuramento, in quelle parole la sostanza della nostra Democrazia. Ai rappresentati delle Istituzioni l’obbligo di servire la comunità con impegno, onore e disciplina. Ai cittadini la responsabilità di scegliere i propri governanti con rigore, controllarne l’agire e partecipare alla vita pubblica con elevato spirito civico, mai in modo passivo”.
“Dopo 72 anni, oggi, non siamo chiamati a confermare la scelta tra Monarchia e Repubblica, quella fu fatta in maniera definitiva, fortunatamente, dai nostri Padri, dai nostri genitori e dai nostri nonni. La scelta da confermare, oggi, è – ha concluso il Presidente- altrettanto importante: ridare credibilità alla democrazia ed alla politica, avendo come unica guida l’interesse dell’Italia e degli italiani. Viva la Repubblica”.