Potenza:Traffico di droga tra Maratea e Napoli,sei arresti.
Questa mattina presso la Procura di Potenza si è tenuta una conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell’operazione antidroga che ha portato nelle prime ore del mattino a sei arresti. Presenti il Procuratore capo dott. Francesco Curcio,il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Potenza Colonnello Daniele Scardecchia , il Gip dott.ssa Trialsi e il Comandante della Compagnia di Lagonegro Tenente Ignazio Gianluca Buda. I Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza hanno eseguito provvedimenti restrittivi emessi dal GIP del Tribunale di Potenza su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di sei indagati ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di cocaina esercitato, quasi in regime di monopolio, nella nota località turistica di Maratea e nel limitrofo basso Cilento.”Una valutazione da fare- sono le parole che mette in risalto il Procuratore capo dott.Francesco Curcio- la Basilicata con le ultime operazioni antidroga ,tre per l’esattezza nell’ultimo mese,si conferma un crocevia assai importante con le regioni limitrofe,Calabria,Puglia e Campania, per il traffico di droga, che in Basilicata va dal lagonegrese,al materano,al potentino .Questo significa ha poi aggiunto il Procuratore, che ci sono delle organizzazioni lucane che operano in stretta sinergia con le organizzazioni,trafficanti,a volte,altre di tipo mafioso, in questo settore e, che si collocano nelle regioni limitrofe. Le indagini condotte brillantemente dal Comando Provinciale di Potenza e dalla dottoressa Trialsi che le ha coordinate, hanno focalizzato il secondo aspetto rilevante dell’investigazione,il sistema di pagamento delle partite di stupefacenti” ha sottolineato il Procuratore Curcio. Le indagini, avviate nell’agosto 2017 dai Carabinieri della Compagnia di Lagonegro -Nucleo Operativo e Radiomobile- prendevano spunto dalle verifiche eseguite su consistenti accrediti di denaro che D’A.A. da Maratea, sistematicamente eseguiva su carte di credito postepay riconducibili ai napoletani T. F. ed al convivente G. A., indicati dagli investigatori come persone “vicine” al sodalizio malavitoso operante a Napoli Fuorigrotta. I servizi di intercettazione e le videoriprese attivate nei pressi dell’abitazione del D’A. hanno permesso poi di delineare una cerchia di abituali assuntori che, per gli acquisti dello stupefacente, facevano capo all’abitazione del D’A. che, per questa attività, veniva coadiuvato da persone quali P. M., M. F. e M. D., tutti residenti a Maratea. Numerosi i viaggi monitorati tra la Campania e Basilicata con i corrieri che trasportavano cospicui quantitativi di stupefacente e provvedevano alle operazioni di “taglio” con mannitolo, alla suddivisione in dosi ed alla successiva vendita agli assuntori locali. Una delle peculiarità del sodalizio in parola è stata quella dell’utilizzo di postepay opportunamente dedicate, con un sistema che consentiva al D’A. di pagare ai fornitori campani -attraverso differenti “tranche” mensili (che, in pochi mesi e solo sulle carte individuate, hanno raggiunto l’importo complessivo di circa 108 mila euro) effettuate man mano che venivano incassati i proventi della vendita della cocaina a Maratea- le partite di droga ricevute. Il GIP di Potenza ha applicato al D’A., quale capo e promotore dell’associazione, ed ai napoletani T. F. e G. A. quali fornitori stabili dello stupefacente, la misura della custodia in carcere; a P. M., M. D. e M. F. in qualità di partecipi del sodalizio con compiti di spaccio e di corrieri è stata applicata la misura degli arresti domiciliari.