Giornate Fai: luoghi da scoprire nella Provincia di Potenza

Le Giornate FAI di Primavera, tornano puntuali  nell’ appuntamento del 23 e il 24 Marzo  giunte oramai  alle 27° edizione e, nelle quali saranno svelati in tutta Italia con 1.100 aperture tanti tesori d’arte e paesaggistici italiani. Nella Provincia di Potenza – si legge in una nota del Fai – saranno ben 26 i luoghi che apriranno le loro porte, coinvolgendo 15 Comuni della Provincia. A Potenza nella Pinacoteca Provinciale, scrigno d’arte e di architettura, i visitatori verranno accompagnati in un itinerario artistico tra ‘800 e ‘900, comprendente opere pittoriche, scultoree e fotografiche, alle quali si affiancherà l’eccezionale esposizione di cinque opere inedite del pittore lucano Andrea Petroni. Il giorno 23 marzo alle 16:00 si terrà la presentazione della mostra. A guidare i visitatori saranno gli alunni dell’IIS Da Vici – Nitti di Potenza e grazie alla collaborazione con l’UNIBAS, ci saranno anche i Ciceroni Universitari. A Laurenzana si apriranno le porte dell’antica Filanda De Rosa, rara testimonianza di archeologia industriale che costituisce un tassello importante per la storia di una forma di produzione estinta. Il Castello di Monteserico, un interessante esempio di architettura medievale in Basilicata, e il Palazzo dell’Agli, dimora signorile di inizio ‘800, sono le due perle visitabili a Genzano di LucaniaOppido Lucano offre una ricca visita tra monumenti di interesse storico e religioso, tra cui spicca la Chiesa rupestre di Sant’Antuono, che conserva al suo interno un ciclo di affreschi del Trecento. Ad Abriola in un percorso tra arte e natura si potranno ammirare i beni artistici di notevole importanza custoditi all’interno della Chiesa Madre e passeggiare lungo il Bosco Sellata, ammantato da lussureggianti foreste. A Calvello si andrà alla scoperta del Castello Carafa-Ruffo, rocca dell’XI secolo, che ospita in un’ala riaperta nel 2016 un laboratorio didattico sulla ceramica calvellese. Protagoniste della visita a Pietrapertosa saranno la Fortezza Saracena Normanna Sveva e la Chiesa Convento di San Francesco, il cui gioiello è rappresentato dal Polittico di Giovanni Luce da Eboli. Il percorso itinerante sulle ali della storia e della cultura tra Atella e Rionero si dipanerà tra architetture militari, religiose e archeologiche di notevole pregio. Lungo il Sentiero delle Ripe a Muro Lucano si propone un viaggio tra natura, storia e archeologia. Il complesso di Santa Maria degli Angeli a Lagonegro rappresenta una straordinaria sintesi delle vicende storiche, culturali e religiose del territorio lagonegrese, allocato in uno scenario di rara bellezza ambientale e di selvaggia purezza. La visita a Lauria si snoderà tra la Cappella di Santa Veneranda, il Castello di Ruggiero di Lauria, famoso ammiraglio aragonese vincitore di numerose battaglie navali, la Chiesa di Santa Lucia e il Santuario Madonna Assunta. L’itinerario suggerito a Rivello è alla scoperta delle suggestive atmosfere delle vie del borgo, con la visita al Monastero di Sant’Antonio. A Maratea ci si lascerà stupire dal mirabile ciclo di affreschi cinquecenteschi custoditi nella Chiesa di Sant’Antonio Abate. Sant’Arcangelo apre le porte della Chiesa seicentesca di San Michele al Convento e del Complesso Monumentale di Santa Maria d’Orsoleo, edificato in epoca francescana a partire dal 1474 e che oggi accoglie un allestimento polimediale che introduce il visitatore in un viaggio nella spiritualità intesa come poetica dello spirito, come spazio “dell’immensità intima”. A queste aperture eccezionali collaboreranno speciali guide, gli “Apprendisti Ciceroni”, giovani studenti che attraverso i loro occhi racconteranno ai visitatori la bellezza che caratterizza il patrimonio culturale dei Comuni coinvolti nelle Giornate FAI di Primavera. L’invito che il FAI rivolge in questo weekend, durante il quale è possibile sostenere la Fondazione con un contributo facoltativo o con l’iscrizione, è di specchiarsi nella stupefacente varietà e bellezza dei nostri luoghi, insieme quotidiani e straordinari, a volte sontuosi ed espliciti, altre nascosti, ma sempre così profondamente nostri da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando importanti segni nel nostro patrimonio culturale.